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Il packaging allunga la vita

La pandemia ci spinge a riflettere in modo nuovo: come sarebbe stato possibile, in piena emergenza epidemiologica, un mondo senza packaging?

gennaio 2021

 

La pandemia ci spinge a riflettere in modo nuovo: come sarebbe stato possibile, in piena emergenza epidemiologica, un mondo senza packaging?  

Forse mai come in questa situazione si è accorciata la distanza tra la percezione che si ha del packaging ed il suo valore di servizio nella vita di tutti i giorni in termini di sicurezza, protezione e accessibilità.

“Il packaging allunga la vita”, il documento edito dall’Istituto Italiano Imballaggio nel 2016, sembra quanto mai attuale e profetico. In modo semplice e un po’ scherzoso, il documento conduce il lettore, soprattutto quello “non addetto ai lavori”, a conoscere il dietro le quinte del packaging rivelandone il suo ruolo nella minimizzazione degli sprechi alimentari, la sua capacità  di conservare, anche per lunghi periodi, il gusto, il sapore e l’integrità dei prodotti, la garanzia di protezione da contaminazione, la sua adattabilità agli spostamenti. 

La Fondazione Carta Etica del Packaging ha in programma un aggiornamento dello studio con lo scopo di stimolare riflessioni sul ruolo proattivo e collettivo dell’imballaggio alla luce del nuovo mondo che il Covid ci lascerà in eredità.

 

[ Download documento

Best Packaging 2021

L’edizione 2021 sarà dedicata a valorizzare le soluzioni che si distinguono per essersi ispirate ai 10 valori della Carta Etica del Packaging.

20 Novembre 2020

 

[ Con il patrocinio di: Fondazione Carta Etica del Packaging

[ Come partecipare: Scarica il regolamento completo per partecipare al contest 2021.

[ Chiusura delle iscrizioni: 29 gennaio 2021

 

Premio Carta ETICA del PACKAGING

QUALI PROPOSTE POSSONO CONCORRERE

Possono concorrere proposte di packaging sotto forma di prototipo, in commercio o in fase di industrializzazione

nell’anno 2020, che si contraddistinguano per un impegno verso i 10 valori della Carta Etica del Packaging. Le

proposte devono essere in grado, con evidenze oggettive, di dimostrare come nella loro ideazione, progettazione,

collaudo e industrializzazione abbiano seguito i driver di riferimento della Carta Etica del Packaging.

La proposta implica di aver condotto la progettazione, produzione, utilizzo, consumo e riuso dell’imballaggio con

l’attenzione rivolta ai 10 criteri della carta.

 

Premio FUTURO

QUALI PROPOSTE POSSONO CONCORRERE

Qualsiasi soluzione ideativa, anche sotto forma di concetto progettuale, prospetto, disegno, e creazioni intellettuali e

industriali: marchi, il brevetti per invenzioni e per modelli di utilità, che si distinguano per essere ottimi esempi per

pensare il futuro del packaging. Per tanto non devono essere necessariamente: concreti, industrializzabili, riproducibili

nel tempo presente. Devono e possono essere astratti e predittivi con criteri descrittivi e narrativi, anche di

fantascienza, immaginazione e inventiva, nonché, perché no, visionari.

Devono rappresentare la narrativa dell’avvenire della nostra società per usi e consuetudini e di riflesso devono

prospettare un’immagine della filiera packaging come sarà fra qualche anno.

 

PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE

La manifestazione, nel suo complesso, in tutte le sue fasi, e naturalmente le proposte in concorso, sono oggetto di

Per maggiori informazioni potete contattare: comunicazione@istitutoimballaggio.it

La manifestazione, nel suo complesso, in tutte le sue fasi, e naturalmente le proposte in concorso, sono oggetto di

promozione strutturata e continua, con un mix di mezzi di comunicazione, che include adv tradizionale, social media,

fiere di settore e altre manifestazioni di interesse, come la Milano Design Week e le fiere trasversali.

 

STAMPA SPECIALIZZATA, QUOTIDIANI E WEB

ItaliaImballaggio, Rassegna dell’Imballaggio, Largo Consumo, Il Sole 24 Ore, Milano Finanza, Istitutoimballaggio.it,

Wearepackagingfans.com, Thepackagingcommunitymag.it, Facebook, Linkedin, Youtube

 

[ Scarica il comunicato stampa

 

Per maggiori informazioni potete contattare: comunicazione@istitutoimballaggio.it

Moncler leader nell’indice Dow Jones per la sostenibilità

L’azienda italiana si aggiudica, per il secondo anno consecutivo, la prima posizione nel Dow Jones Sustainability Index per impegno e risultati raggiunti nel rispetto dell’ambiente, delle persone e degli stakeholder.

Articolo completo su Il Sole 24Ore, 16 Novembre 2020

 

Il Dow Jones Sustainability Index è tra i più prestigiosi indici di sostenibilità ed è un autorevole standard di riferimento per gli investitori che includono considerazioni di sostenibilità nel loro processo decisionale di investimento.

Tra i risultati raggiunti ad oggi dall’azienda guidata da Remo Ruffini e quotata in borsa:

– 100% della piuma acquistata tracciata e certificata secondo il Protocollo DIST dal 2015

– Introduzione progressiva di tessuti e accessori a basso impatto (riciclati, bio based) nelle collezioni

– 90% del packaging di prodotto realizzato con materiali sostenibili

– meno 30% delle emissioni di CO2 dirette

– 45.000 bambini protetti dal freddo negli ultimi tre anni, in collaborazione con UNICEF.

 

Foto credits: © Moncler

Design per l’Innovazione Responsabile, un ponte tra Italia e America Latina

Ottobre 2020

 

Il Design per l’Innovazione Responsabile costituisce un campo di studio e applicazione trasversale che abbraccia temi legati alla produzione, alle policy, agli strumenti e ai servizi per una società responsabile (Research and Responsible Innovation-RRI).

La Winter School di Design for Responsible Innovation è un progetto internazionale che coinvolge le università di Bologna, Guadalajara e Santiago del Chile con l’obiettivo di creare un percorso formativo pilota congiunto per fornire competenze transdisciplinari mediate dal design. 

Alla Winter School (WS),  partecipano studenti di Design del Corso di Laurea Magistrale (Master Degree) delle tre Università partner e del Bachelor Degree della Pontifica Universidad Catolica de Cile e del Tec de Monterry.

 

Il progetto pilota prevede quattro fasi:

[ Attività 1: sviluppo del programma congiunto e definizione criteri di valutazione dei risultati;

[ Attività 2: definizione contenuti scientifici sul Design for Responsible Innovation;

[ Attività 3: Winter School (WS) ovvero attività di workshop (gennaio 2021 – luglio 2021) presso le università partner; 

[ Attività 4: report e successiva programmazione.

 

La dimensione transnazionale offrirà agli studenti risposte differenziate in base ai contesti d’intervento su temi tra i quali: equità di genere, coinvolgimento degli utenti, nuove forme di governance, integrazione di aspetti etici nelle pratiche  di design.

L’opportunità di scambio tra studenti, ricercatori, imprese e territori contribuirà alla creazione di un ambiente di sperimentazione multi-culturale con l’acquisizione di competenze trasversali, linguistiche e soft skills favorendo lo sviluppo di nuove strategie di ricerca, insegnamento e apprendimento nello stretto rapporto tra design e innovazione responsabile.

La ripresa economica post Covid-19 parte dall’economia circolare

È quanto emerso in occasione della terza conferenza annuale della Piattaforma italiana per l’economia circolare (Icesp), coordinata da Enea.

Documento completo su icesp.it, ottobre 2020

 

Per la ripresa economica del nostro Paese emergono 9 priorità strategiche:

  1. governance
  2. formazione e cultura
  3. infrastrutture
  4. strumenti economici
  5. strumenti normativi
  6. strumenti di misurazione
  7. eco-progettazione e consumo circolare
  8. mercato dei sottoprodotti e riciclati
  9. pianificazione integrata e gestione urbana-territoriale

Le nove le priorità strategiche sono dettagliate nel documento programmatico “Le priorità Icesp per la ripresa post Covid-19” al quale hanno contribuito oltre 550 esperti, in rappresentanza di 200 organizzazioni nazionali.

La giornata della consapevolezza su perdite e sprechi alimentari

“First International Day of Awareness
of Food Loss and Waste”

Articolo completo su fao.org, 29 settembre 2020

 

Il 29 settembre 2020 si è celebrata la giornata “First International Day of Awareness of Food Loss and Waste”.

 

L’iniziativa voluta dalle agenzie UN FAO (Food and Agricolture Organization) e UNEP (Environment Programme) è un grido d’allarme rivolto sia al settore pubblico che a quello privato affinché si sviluppino strategie e innovazione tecnologica contro lo spreco e le perdite di derrate alimentari, soprattutto per garantire cibo sicuro e controllato a popolazione già fragili e ulteriormente danneggiate dal Covid 19.

 

Foto credits: © fao.org

La Carta Etica del Packaging diventa una Fondazione

L’Istituto Italiano Imballaggio ha messo a segno un nuovo importante progetto, con l’acquisizione della Carta Etica del Packaging, i cui principi sono diventati i pilastri per la costituzione di una Fondazione, totalmente dedicata alla divulgazione della cultura scientifica e della sostenibilità dell’imballaggio.

05 Giugno 2020

 

Lo scorso 29 maggio, a Piacenza, presso lo studio del notaio Eloisa Alessandra Luini, Anna Paola Cavanna, presidente dell’Istituto Italiano Imballaggio, ha firmato l’atto costitutivo della Fondazione Carta Etica del Packaging, di cui ha assunto la carica di presidente. Del Consiglio di Amministrazione della fondazione fanno parte Michele Amigoni – Barilla e Ciro Sinagra – Laminazione Sottile, in qualità di Vice Presidenti, la consigliera Chiara Faenza – Coopitalia e il past president dell’Istituto, Antonio Feola -Unionfood. Alla direzione operativa Francesco Legrenzi, direttore Istituto Italiano Imballaggio, mentre Mauro Peveri ha ricevuto l’incarico di revisore unico.

La Fondazione prende il nome dalla Carta Etica del Packaging, nata nel 2015, da una riflessione condivisa tra Edizioni Dativo e Politecnico di Milano, che ha dato vita a un documento di principi utili ad accompagnare il packaging verso un futuro più consapevole.

La Carta Etica è stata pensata come strumento per una “cultura di sistema”, basata su 10 principi di fondo, che si devono ritrovare nel packaging: responsabilità, bilanciamento, sicurezza, accessibilità, trasparenza, informazione, contemporaneità, lungimiranza, educazione e sostenibilità.
L’Istituto Italiano Imballaggio nel 2015 aveva condiviso questi principi e, oggi più che mai, li considera attuali e riconosciuti dagli operatori di settore quanto dai consumatori. Per questo motivo ha ritenuto strategico basare su di essi la neonata Fondazione.

 

Tra gli scopi della Fondazione vanno ricordati la promozione culturale, l’addestramento, la formazione e l’aggiornamento di soggetti che, a titolo professionale o volontario, operano nei settori di attività e la promozione o la partecipazione in attività di ricerca, sui temi di particolare interesse, nei settori in cui si esplica l’attività della Fondazione, anche attraverso l’attuazione di iniziative sperimentali.

 

Tanti i progetti che sono già allo studio, per le la futura attività della Fondazione: Commissioni di studio per la sostenibilità ambientale del packaging, formazione universitaria e post-universitaria, premi per la ricerca scientifica e il progresso etico legato all’imballaggio, pubblicazioni e altre attività di miglioramento della filiera imballaggio.
Soprattutto l’implementazione dei 10 principi di fondo che reggono l’asse portante della Carta Etica del Packaging sono il primo obiettivo, attraverso lo sviluppo costante volto ad attualizzare l’imballaggio rispetto alle esigenze della società moderna.

 

[ Scarica il comunicato stampa

Gli obiettivi del buon vivere

Esiste un approccio alternativo agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’agenda 2030?

Articolo completo su dialnet.unirioja.es, 2020

 

Si, secondo i ricercatori  Antonio Luis Hidalgo-Capitán [1] ; Santiago García-Álvarez [2] ; Ana Patricia Cubillo-Guevara [1] ; Nancy Medina-Carranco [2] che hanno esposto la loro tesi in un articolo apparso sulla rivista ibericoamericana Estudios de Desarrollo (Vol. 8, Nº. 1, 2019). Partendo dall’assunto che lo scopo è migliorare il benessere generale dell’individuo in un clima di armonia con la natura, i ricercatori “destrutturano” l’approccio SDGs arrivando alla conclusione che quanto proposto dall’agenda 2030 non sia realmente un modello sostenibile di sviluppo in quanto basato su capitalismo e antropocentrismo.

 

Il buen vivir si basa sul concetto dell’ecologia integrale e sulla cura della casa comune, partendo dallo studio  del modello di vita dei nove Paesi che compongono la Pan-Amazzonia popolata da circa tre milioni di indios, che appartengono a 390 popoli e parlano 240 lingue differenti.

Qui da millenni vivono in perfetta armonia, plasmando la loro visione del mondo e della vita attraverso gli elementi del loro ecosistema.

 

La proposta dei ricercatori è lo sviluppo di Good Living Goals (GLGs), un programma che si pone tre obiettivi principali:

– sostenibilità biocentrica per portare armonia a tutti gli esseri della natura

– equità sociale per portare armonia tra gli esseri umani

– soddisfazione personale per portare armonia a ciascun individuo.

 

Nel gennaio 2018 Papa Francesco diceva ai rappresentanti dei popoli indigeni riunitisi a Puerto Maldonado (Perù) per incontrarlo: «Noi che non abitiamo in queste terre abbiamo bisogno della vostra sapienza e delle vostre conoscenze per poterci addentrare, senza distruggerlo, nel tesoro che racchiude questa regione.

Un nuovo punto di vista che mette al centro dello sviluppo economico e sociale il buon vivere!

Note
[1] Universidad de Huelva (Spagna)
[2] Central University of Ecuador